July 9, so the strike
“I giornalisti italiani sono chiamati ad una forma di protesta straordinaria
che si esprimerà in un “rumoroso” silenzio dell’informazione nella giornata
di venerdì 9 luglio, contro le norme del “ddl intercettazioni” che limitano
pesantemente il diritto of citizens to know how to proceed
judicial investigations, inflicting major disruption on the free tour of the news.
Those working in the field of print media will refrain from
performance on Thursday 8 July, to prevent the release of
newspapers on Friday. All others,
journalists of national and local public and private news agencies, web,
of new media and press offices will not work on Friday.
freelance contributors will refrain from work and its second
the arrangements made for the head with which they participate. The
journalists of periodicals, Finally, they will refrain from work on Friday 9, but
ensuring, as of now, the publication numbers in the treatment of
their heads reported on the motivations of the day of silence.
The strike is a protest with the extraordinary testimony of a
profession, journalism, who wants to be free to offer
citizens information fair and thorough as possible.
a protest that turned into a "silence" a day to highlight the many silences
newspapers that the "wiretapping bill" would impose if it passed the rules
Chamber of Deputies, so far imposed by the government and the parliamentary majority
.
Molte notizie e informazioni di interesse pubblico sarebbero negate giorno
dopo giorno fino a cambiare la percezione della realtà, poiché oscurata,
“cancellata” per le norme di una legge sbagliata e illiberale che ne
vieterebbe qualsiasi conoscenza.
Giornalisti, ma anche gli editori e migliaia di cittadini, da mesi denunciano
le mostruosità giuridiche del “ddl intercettazioni”. Sono state anche
avanzate proposte serie per rendere ancora più severa e responsabile
l’informazione nel rispetto della verità dei fatti e dei diritti delle persone:
udienza filtro per stralciare dagli atti conoscibili le parti relative a persone
estranee e soprattutto alla dignità dei loro beni più cari protetti dalla
privacy; giurì per la lealtà dell’informazione che si pronunci in tempi brevi
su eventuali errori o abusi in materia di riservatezza delle persone; tempi
limitati del segreto giudiziario; accessibilità alle fonti dell’informazione
contro ogni dossieraggio pilotato.
Nessuna risposta di merito. Lo sciopero, con la giornata del silenzio, è
espressione di indignazione, di partecipazione, di richiamo responsabile a
principi e valori che debbono valere in ogni stagione. Lo sciopero è un
momento della protesta e dell’azione incessante che proseguirà, fino al
ricorso della Corte europea di Strasburgo per i diritti dell’uomo, qualora la
legge fosse approvata così com’è. Lo sciopero è anche segnalazione di un
allarme per una ferita che si aggiungerebbe ad un sistema informativo che
patisce già situazioni di oggettiva difficoltà e precarietà non solo per la crisi
economica, ma anche per una politica di soli tagli che rischiano di allargare
bavagli oggi altrimenti invisibili. L’informazione è un bene pubblico, non è
un privilegio dei giornalisti, né una proprietà dei padroni dei giornali e delle
televisioni, né una disponibilità dei Governi. E per i giornalisti non è uno
sciopero tradizionale contro le aziende, ma un atto di partecipazione
and sacrifice of the professional resource for the defense of a valuable asset of
citizens, proclaimed with a silence that wants to talk to everyone. "
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